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Ogni bambino ha diritto alla migliore partenza possibile. Studi scientifici dimostrano, infatti, come i primi anni di vita siano importanti per lo sviluppo emotivo, cognitivo, sociale e della capacità di apprendimento del nuovo nato. Quello che succede in questo brevissimo arco di tempo determina l’intera vita di una persona; per questo intervenire a supporto di famiglie in difficoltà e che si trovano anche ad affrontare il grande cambiamento legato alla nascita di un figlio è davvero importante, per chi è appena venuto al mondo, ma anche per i genitori, la famiglia e la rete di relazioni che lo circondano.
L’obiettivo del progetto è stare con le famiglie, accompagnarle e creare, intorno al bambino, relazioni e nuove opportunità. Verranno individuate dieci famiglie del nostro territorio, con un figlio di età inferiore ai 12 mesi, che saranno seguite da personale altamente qualificato e formato, attraverso due visite al domicilio la settimana. Le visite si affiancheranno e si integreranno alle attività e ai servizi già presenti sul nostro territorio e che sono già aperti a tutti (controllo della gravidanza, corsi di accompagnamento alla nascita, assistenza pediatrica di base, servizi educativi per la prima infanzia).
Gli educatori saranno quindi di supporto nella relazione genitore-bambino sin dalle sue fasi più precoci, ma avranno anche l’importante compito di connettere il nucleo famigliare al tessuto sociale e alla rete dei servizi presenti sul territorio. Genitori e educatori collaboreranno quindi insieme in modo costruttivo, per garantire al proprio bimbo la migliore partenza possibile.
Entrare nel mondo delle famiglie significa raggiungere genitori che difficilmente chiederebbero aiuto, significa cercare le famiglie piuttosto che attenderle. E non solo, il progetto vuole che le famiglie, terminato il percorso di accompagnamento, siano indipendenti e autonome, con una rete di relazioni solida e diffusa, che permetta a tutti di stare bene e sapere a chi potersi rivolgere in caso di necessità.
Il metodo di intervento che seguiranno i nostri educatori per aiutare le famiglie in difficoltà ha un’importante valenza scientifica ed è stato teorizzato dal professor Berry Brazelton, importante pediatra americano. Si chiama metodo Touchpoints e mira a creare intorno al bambino relazioni e opportunità di crescita stabili e funzionali nelle varie tappe del suo sviluppo.
Nonostante la recente scomparsa del professor Brazelton, i suoi studi e le sue metodologie continuano ad essere approfondite, promosse e applicate dal Brazelton Touchpoints Center della Harvard University di Boston. In tutto il mondo sono nati diversi centri che occupano della diffusione di questo rivoluzionario modello di lavoro. In Italia il Centro di Formazione Touchpoints è a Roma; l’equipe al lavoro nel progetto “Con le famiglie” ha seguito i loro corsi di formazione e saranno proprio gli esperti del Centro ad accompagnare e consigliare le nostre educatrici durante il loro lavoro di sostegno alle famiglie del territorio.
“Con le famiglie” è un progetto proposto e ideato dalla dott.ssa Marta Franci, psicologa e terapeuta della famiglia e dalla dott.ssa Mariolina Frigeri, pediatra, entrambe membri del Comitato Scientifico della Fondazione Valter Baldaccini. Per la sua realizzazione è stato sin da subito coinvolto il Distretto Sanitario USL Umbria 2 e in particolare il Direttore dott.ssa Paola Menichelli e il Direttore sanitario dott. Piero Manzi.
Partner operativo del progetto è la Comunità La Tenda, cooperativa sociale di Foligno che da quasi quarant’anni si occupa di dipendenze, minori, giovani, inserimenti lavorativi e sociali. Saranno proprio due loro operatrici, Annachiara Papa e Cecilia Tazza, ad effettuare le visite domiciliari nelle famiglie. Partendo dal presupposto che il lavoro in rete con i servizi già attivi e presenti sul territorio è fondamentale, fa parte dell'équipe di lavoro anche il Consultorio, con le ostetriche Maria Antonietta Leonardi e Sara Sforna e l'assistente sociale Francesca Montagnoli.
Il Distretto sanitario e i Servizi sociali comunali svolgono un ruolo fondamentale nell’individuazione e segnalazione delle famiglie e nel loro coinvolgimento nelle attività sociali già attive sul territorio. E per rendere il nostro intervento ancora più capillare e utile per le persone che normalmente non accedono ai servizi, abbiamo coinvolto anche i pediatri del territorio e il reparto di ginecologia dell'Ospedale di Foligno.
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