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MOZART, CHIARA E LA RICERCA SCIENTIFICA PER IL SERAFICO

Con questo nuovo progetto, a sostegno dell’Istituto Serafico di Assisi inauguriamo un nuovo ambito di intervento: la ricerca scientifica.

Lo facciamo sostenendo il lavoro di Chiara, giovane e grintosa dottoressa, neurologa e ricercatrice dagli occhi pieni di entusiasmo, che da pochi mesi ha iniziato i suoi studi a InVita, il Centro di ricerca inaugurato ad aprile 2018 negli spazi dell’istituto umbro.

La musica di Mozart e la ricerca di Chiara

Chiara è una neurologa. La sua è una ricerca “di battaglia sul campo”, come lei stessa ama definirla, perché richiede continua attenzione alle molteplici variabili che possono influire sul risultato dei suoi studi. Al Centro di ricerca InVita Chiara si occupa di epilessia: qui cerca di trovare il modo per ridurre il numero di crisi in persone che ne hanno fino a 50 al mese, e per le quali i farmaci non sono efficaci.

Dal 2017 al Serafico si sta sperimentando come, attraverso la musicoterapia, si possa ridurre fino al 50% il numero di queste crisi. Per sei mesi un gruppo di pazienti ha ascoltato la sonata K 448 di Mozart ogni giorno, per circa mezz’ora. La ricerca "Mozart's music and multidrug-resistant epilepsy: a potential EEG index of therapeutic effectiveness" sta avendo dei risultati sorprendenti

Una nuova fase della ricerca

Sulla base di questi primi dati incoraggianti, Chiara sta passando alla seconda fase della ricerca. Ora, attraverso un encefalogramma che viene eseguito prima, dopo e durante l’ascolto, si fa una vera e propria misurazione delle variazioni dell’attività celebrale. 

«L’epilessia è una scarica neuronale anomala – ci ha spiegato Chiara – la musica invece detta dei tempi e in qualche modo costringe i neuroni a sintonizzarsi su una scarica più armonica. Questo è quello che ipotizziamo e dobbiamo vedere se si verifica in concreto».

Il prossimo passo sarà l’inizio della terza fase della ricerca, che prevede la realizzazione di alcune risonanze prive di radiazioni. In cosa consistono? In sostanza verranno fatte delle fotografie al cervello per vedere l’effetto che la musica ha sulla sua anatomia.In questo caso, Chiara ci ha spiegato che «c’è una parte del cervello, che si chiama corpo calloso, che unisce l’emisfero destro e il sinistro. Questa sembra aumentare di dimensione con l’ascolto della musica. Per esempio, il cervello dei musicisti ha questa particolarità e noi vogliamo vedere se questo succede anche nei ragazzi del Serafico. Anche piccolissimi incrementi di dimensione, anche di meno di un millimetro, indicherebbero una nuova attività celebrale che prima non c’era». 

Chiara è piena di entusiasmo e passione per quello che sta facendo, ma è anche consapevole delle difficoltà che incontra quotidianamente e degli ostacoli che si presenteranno. Le tempistiche che l’attendono per intravedere qualche risultato non saranno brevi: «è un lavoro molto lungo; anche per realizzare un solo encefalogramma i ragazzi hanno bisogno di familiarizzare prima con lo strumento. L’inizio può essere molto scoraggiante, ma abbiamo visto che tenendo duro piano piano otteniamo dei risultati e speriamo sempre di più di dare delle risposte alle innumerevoli domande che la condizione di queste persone ogni giorno ci pone».

Il Serafico e il Centro di ricerca InVita

Da quasi 150 anni il Serafico si prende cura di bambini e ragazzi con gravi disabilità psicofisiche e comportamentali. Con ognuno di loro gli operatori intraprendono un percorso riabilitativo ed educativo personalizzato e altamente specializzato. L’obiettivo è rendere la persona il più autonoma possibile, restituendole una vita piena, dove le sue capacità sono valorizzate e limiti e fragilità vengono affrontate come risorse.

Tutto questo si traduce in una quotidianità fatta di attività per la riappropriazione dei riti di tutti, come alzarsi, vestirsi, lavarsi i denti e mangiare da soli. Ma non solo; ogni ospite impara a stare bene, a conoscere sé stesso e il mondo che lo circonda attraverso molteplici attività:
•    la riabilitazione;
•    lo sport;
•    la stimolazione sensoriale;
•    i laboratori manuali, creativi e di rilassamento;
•    le esperienze tattili, visive e olfattive.

In questo contesto è nato il Centro di ricerca InVita, che dalla sua fondazione ha già dato il via a diversi progetti di ricerca. Autentico polo di eccellenza e d’avanguardia, il Centro è specializzato nell’innovazione e nello sviluppo nel campo della riabilitazione, ed è coordinato dal professor Sandro Elisei. 

Il team del Centro è costituito da professionisti di diverse discipline, accomunati dalla passione per la ricerca con il fine di dare speranza e sostegno a tutte quelle famiglie che ogni giorno si trovano ad affrontare la malattia dei propri figli, spesso senza nemmeno riuscire a comprenderla. 

La sfida che li aspetta è quanto mai complessa. Purtroppo, sono pochi i ricercatori che si cimentano in studi su persone che soffrono di tante patologie differenti, perché il percorso può essere lungo e molto complicato. Ma queste persone, come tutti, meritano la possibilità di stare meglio. Ed è anche per questo che la Fondazione Valter Baldaccini ha scelto di accompagnarli nel loro cammino.

Perché l’Istituto Serafico di Assisi

«Abbiamo sempre trovato nel Serafico un partner d’avanguardia. Essere all’avanguardia significa pensare in maniera diversa, vedere il mondo in maniera diversa, proprio come fa il Serafico nel guardare la fragilità delle persone speciali che ospita con occhi diversi, sicuramente umani». La nostra Presidente, Beatrice Baldaccini, spiega con queste parole le ragioni che hanno spinto la Fondazione Valter Baldaccini ad aderire, a fianco di UMBRAGROUP, all’iniziativa Impresa Buona e a sostenere per quest’anno il lavoro di Chiara.

Guarda la video-intervista a Beatrice Baldaccini.

Scopri il progetto dell’Istituto Serafico sostenuto gli scorsi anni.

Nella gallery la dottoressa Chiara e il dottor Moreno accanto al totem realizzato dagli ospiti del Serafico di Assisi.
A seguire alcuni scatti dell'inaugurazione del Centro di ricerca InVIta, lo scorso aprile 2018, con Francesca Di Maolo, Presidente del Serafico di Assisi, il professor Sandro Elisei, Direttore sanitario del Serafico di Assisi e responsabile del Centro di ricerca InVita e Stefano Malfatti, Direttore Comunicazione e fundraising del Serafico di Assisi.

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