La storia di Adi e della sua famiglia è di quelle che ti fanno riflettere su quando le persone possano adattarsi a situazioni impensabili per sopravvivere.
Adi ha solo 12 anni ed è la maggiore di nove fratelli. La madre, quasi cieca e gravemente obesa, si è sposata giovanissima e il padre, autoritario e violento, ha segnato profondamente la vita familiare e oggi vive lontano.
La casa in cui vivono è in condizioni disastrose: vetri rotti, coltelli lasciati in giro, porte sfondate, cani da combattimento nel cortile. I bambini correvano continuamente il rischio di ferirsi o di essere coinvolti nelle liti dei genitori. In questo caos, Adi si è trovata presto ad accudire i fratelli e le sorelle più piccoli: accendeva la stufa, tagliava la legna, lavava i bambini, si occupava di tutto ciò che poteva per farli sopravvivere.
Adi, insieme ad alcuni dei fratelli e delle sorelle, ha iniziato a frequentare ogni pomeriggio la Casa di Leskoc. Durante il giorno, infatti, gli operatori della Casa accolgono una quindicina di bambini e bambine che vivono in condizione di estrema fragilità. Nella Casa trovano un rifugio sicuro dove giocare, lavarsi, mangiare un pasto caldo, essere ascoltati.
Ad un certo punto questa accoglienza pomeridiana si è dovuta interrompere: nella casa di Adi si è diffusa la scabbia, una malattia della pelle molto contagiosa che ha colpito tutta la famiglia.
Per un anno intero, Adi e i bambini non hanno potuto frequentare la Casa di Leskoc ma gli operatori non li hanno mai abbandonati: ogni giorno portavano cibo, medicine, e cercavano di riportare un minimo di igiene e sicurezza in quell’ambiente.
Quando finalmente la scabbia è stata debellata, i bambini hanno ricominciato a frequentare la Casa.
Anche per chi non è direttamente accolto, la Casa di Leskoc rappresenta un rifugio sicuro. Solo pochi giorni fa uno dei fratelli è stato salvato perché accompagnato d’urgenza all’ospedale dagli operatori per un’appendicite non curata.
Per Adi e la sua famiglia la Casa di Leskoc è un punto di riferimento e sostegno fondamentale. Questo Natale dai la possibilità anche a chi non vive nella Casa di ricevere aiuto e sostegno. DONA ORA
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